Precisiamo a questo Consiglio Comunale, che tale materiale, descritto con molta fantasia ed esagerazione nel testo dell’interpellanza come “montagna di rifiuti abbandonati”, è in realtà una piccola frazione del contenuto dell’edificio abbattuto; questo significa che era già presente sul luogo dal tempo della chiusura dell’area a causa dello stato di degrado dello stabile, e quindi si configura come materiale di risulta delle abitazioni; è ridicolo, quindi, consideralo un pericolo per l’ambiente e/o per la falda acquifera (come rammentato con il riferimento alla sentenza della cassazione n° 33034 del 7 settembre 2005).
Ci chiediamo invece come mai la precedente Amministrazione dopo aver emesso l’ordinanza n°11 del 2014 per la messa in sicurezza e conservazione dell’immobile, non abbia in prima battuta vegliato sul suo stato di conservazione e in secondo luogo non abbia verificato se il suo contenuto fosse sicuro per la popolazione e di conseguenza attivato le procedure per applicare la normativa sull’abbandono di rifiuti nello stabile...davvero incomprensibile.
Sottolineiamo che il costo per lo smaltimento ipotizzato nel testo dell’interpellanza è puro esercizio di fantasia, non avendo chi scrive alcun preventivo a dimostrazione dell’effettivo importo necessario all’operazione di recupero e conferimento in discarica dei materiali, e nello stesso modo anche l’affermazione che l’esecuzione delle protezioni del cantiere, (visto che non è ancora tale), non sia corretta, è semplicemente un’opinione, non surrogata da elementi oggettivi.
Complessivamente l’area si presenta oggi sgombra da residui di risulta della demolizione, protetta da transenne e cartelli che delimitano con chiarezza la proprietà; tra l’altro l’area ad oggi, si presenta sgombra da materiali da costruzione e attrezzature che possano richiedere supplementi di delimitazione in quanto pericolosi per le persone o per le cose; insomma una situazione perfettamente coerente con la normativa in atto, continuamente monitorata con competenza dall’Ufficio Tecnico che ringraziamo per la sollecitudine con cui predispone le azioni sulla proprietà.
Rispetto invece alla presenza di vegetazione nel cantiere, trattandosi di un’area privata non reputiamo di dover intervenire direttamente come Amministrazione, ma continueremo a sollecitare la proprietà affinché intervenga con una sfalciatura il prima possibile; non accettiamo che venga attribuito alla vegetazione l‘onere di “elevare il degrado” della Piazza Castello; anche in questo caso riteniamo questa descrizione una esagerazione che le minoranze hanno utilizzato per alzare il livello di urgenza e gravità sul comparto, un tentativo che è smentito dai fatti...nessun rifiuto, nessun problema di sicurezza e nessun degrado!
Ricordiamo invece che, il reale pericolo alla sicurezza dei cittadini è cessato lo scorso Febbraio 2019 quando questa Amministrazione ha perseguito uno degli obiettivi del programma elettorale, ovvero la rimozione del ponteggio e la riapertura a doppio senso della Via Fermi, ottenendo dalla proprietà l’abbattimento e la messa in sicurezza dello stabile ormai fatiscente ed irrecuperabile, lasciatoci in eredità (materiali di risulta compresi) da chi ha scritto e presentato questa Interpellanza.
In merito alla sollecitazione per l’emissione dell’ordinanza, riteniamo che non ci siano gli estremi per intervenire dato che l’oggetto della richiesta si è risolto lo scorso 11 Luglio 2019; invece confermiamo a questa adunanza che è intenzione di questa Amministrazione continuare a dialogare con la proprietà affinché presenti il prima possibile un progetto di riqualificazione dell’intera piazza e non solo per gli edifici da ricostruire e/o ristrutturare.
Rispetto agli impegni assunti dal privato e da questa Amministrazione nella Conferenza dei Servizi Istruttoria dello scorso 15 Novembre 2018, rimane ancora aperta la questione del progetto, che avrebbe dovuto pervenire dopo 120 gg dalla data della Conferenza, termine prolungato di altri 60 gg e scaduto lo scorso 11 Giugno 2019.
Abbiamo un’opzione da esercitare che ci consentirebbe di predisporre un progetto che diventerebbe vincolante per la proprietà qualora decidesse di costruire; in questo momento però l’opzione non la vogliamo esercitare perché sono ancora aperte le trattative con la proprietà, che sollecitiamo continuamente affinché presenti un primo elaborato. Vogliamo continuare in questa direzione, perché riteniamo sia la strada giusta per ottenere il miglior risultato per Sulbiate e per i suoi cittadini.
Per quanto riguarda Sulbiate e la tematica rifiuti, come Amministrazione in carica siamo estremamente soddisfatti del comportamento dei nostri cittadini che nel 2019 hanno contribuito a confermare per Sulbiate il riconoscimento di “Comune Riciclone” e hanno mostrato sensibilità e attenzione al decoro del paese, partecipando alle iniziative promosse dal Festival dell’Ambiente, in particolare lo scorso 31 Marzo 2019 alla “mattinata per la pulizia del paese” un momento fortemente educativo che ha visto adulti, ragazzi e bambini insieme nella raccolta dei rifiuti abbandonati.
Un riscontro positivo e responsabile che promuove a pieni voti i cittadini di Sulbiate, che non hanno nessun bisogno di motivazioni aggiuntive per tenere pulita ed in ordine la loro città.
IL SINDACO
Carla Alfonsa Della Torre
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