26 agosto 2021

APPELLO SINDACI MONZA BRIANZA PER TUTELA DIRITTI UMANITARI IN AFGHANISTAN

 Li, 25 agosto 2021

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. MARIO DRAGHI
PEC: presidente@pec.governo.it

Al Ministro degli Affari Esteri
e della Cooperazione Internazionale
On. LUIGI DI MAIO
PEC: ministero.affariesteri@cert.esteri.it
segreteria.ministro@cert.esteri.it

Al Ministro dell’Interno
On. LUCIANA LAMORGESE
PEC: gabinetto.dlci@pecdlci.interno.it
gabinetto.ministro@pec.interno.it

Al Presidente di ANCI
Dott. ANTONIO DE CARO
PEC: anci@pec.anci.it

Al Presidente di ANCI Lombardia
Dott. MAURO GUERRA
PEC: info@pec.anci.lombardia.it

e per conoscenza:

Al Presidente della Regione Lombardia
ATTILIO FONTANA
PEC: presidenza@pec.regione.lombardia.it

Al Presidente della Provincia di Monza e della Brianza
LUCA SANTAMBROGIO
PEC: provincia-mb@pec.provincia.mb.it


OGGETTO: APPELLO SINDACI MONZA BRIANZA PER TUTELA DIRITTI UMANITARI IN AFGHANISTAN

Gentilissimi,

da tempo, inutile negarlo, stiamo accettando il fatto che esistano nel mondo “zone franche”. Della discriminazione, della tortura, del dolore, dell’azione politica laddove garante di democrazia, condivisione e solidarietà.

L'Afghanistan è una di queste terre, che oggi, da metà agosto in qua, si manifesta con immagini che frustano. Le immagini atroci di bambine e bambini "consegnati" all'Occidente dalle loro madri, impossibilitate ad assicurare ai propri figli un’opportunità di vita, ci traumatizzano, ci impongono a non restare fermi e ad esprimere sdegno e repulsione.

Ci ritroviamo allora a dirci che abbiamo il dovere di aiutare questi bambini. Che abbiamo il dovere di trovare una via che indichi loro una storia nuova, fatta di dignità e di rispetto. I requisiti minimi.

La difesa delle donne, delle bambine e dei bambini afghani, ci mette di nuovo di fronte ad un bivio: tradire o difendere i diritti e i valori universali?

Da decenni ci battiamo per il rispetto dei principi umanitari, per la tutela delle donne e della parità di genere e la domanda trova una risposta netta, sicura per il nostro modo di pensare e per la nostra anima. Le donne afghane che frequentano la scuola, che raggiungono l’Università, che stanno piano piano conquistando sicurezza e consapevolezza del proprio valore, meritano il nostro aiuto. A maggior ragione se proprio grazie a quello studio, a quel sapere hanno intercettato il concetto di democrazia, di diritti e di valori. Ci sono mai stati dubbi?

Allora facciamolo. Facciamo in modo di aiutarle a non diventare prede o schiave, comunque vittime, ma protagoniste di una loro resistenza. Perché, nella loro mente e nella loro anima, non siano tradimento e abbandono le uniche parole a ricordare l’Occidente.

I diritti umani sono il vessillo di ogni democrazia e la democrazia non ha frontiere. Non possiamo ammainare la sua bandiera agli occhi del mondo.

I mezzi ci sono. I mezzi si trovano.

Se falliamo ancora, se lasciamo che ancora una volta la parte più fragile di un popolo stremato venga brutalizzata, violentata, privata della dignità umana, come potremo vantarci ancora della nostra “anima”?

Occorre studiare. Capire. Parlare. Scrivere. Discutere sugli errori commessi per anni, anche in Afghanistan, nel nome di un genere di “democrazia” alle volte un po’ ipocrita. In caso contrario mai ci sarà tregua, mai ci difenderemo dall’inclinazione dell’uomo per le atrocità.

Questo è il compito della politica. Della buona politica. Sempre di nuovo, sempre daccapo, anche disperatamente.

Ci impegniamo come Comuni ad esserci sempre all’interno dei percorsi umanitari individuati e proposti, anche condivisi con Anci, forti dell’esperienza di rete già costruita nel passato sul nostro territorio e oltre.

In accordo con Anci regionale, le nostre città sono pronte a dare il loro fattivo contributo per promuovere forme di accoglienza che vadano oltre l’individuazione di spazi d’alloggio ma che possano attivare percorsi di integrazione sociale per donne e uomini, bambine e bambini, che ora sono in serio pericolo.

In passate occasioni, il coordinamento e la collaborazione fra Enti territoriali ha già dimostrato la capacità di reazione a tutela dei diritti primari che appartengono a ogni persona. Anche questa volta, i nostri Comuni sono a disposizione per fare tutto ciò che verrà loro chiesto.

Occorre naturalmente attivare velocemente corridoi umanitari che garantiscano la sopravvivenza delle persone e dei loro diritti.

Cordiali saluti

Il SINDACO di LISSONE
Concettina Monguzzi

Il SINDACO di SEREGNO
Alberto Rossi

Il SINDACO di DESIO
Roberto Corti

Il SINDACO di BRUGHERIO
Antonio Marco Troiano

Il SINDACO di CESANO MADERNO
Maurilio Ildefonso Longhin

Il SINDACO di AGRATE BRIANZA
Simone Sironi

Il SINDACO di VERANO BRIANZA
Massimiliano Chiolo

Il SINDACO di TRIUGGIO
Pietro Giovanni Maria Cicardi

Il SINDACO di MACHERIO
Mariarosa Redaelli

Il SINDACO di CAVENAGO DI BRIANZA
Davide Fumagalli

Il SINDACO di USMATE VELATE
Lisa Mandelli

Il SINDACO di BERNAREGGIO
Andrea Esposito

Il SINDACO di ARCORE
Rosalba Piera Colombo

Il SINDACO di VILLASANTA
Luca Ornago

Il SINDACO di MUGGIO’
Maria Arcangela Fiorito

Il SINDACO di NOVA MILANESE
Fabrizio Pagani

Il SINDACO di BELLUSCO
Mauro Colombo

Il SINDACO di CARNATE
Daniele Nava

Il SINDACO di RONCO BRIANTINO
Kristiina Loukiainen

Il SINDACO di SULBIATE
Carla Alfonsa Della Torre

Il SINDACO di CAPONAGO
Monica Buzzini

Il SINDACO di VEDANO AL LAMBRO
Renato Meregalli

Il SINDACO di BARLASSINA
Piermario Galli

Il SINDACO di ORNAGO
Daniel Siccardi

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