Il 25 Aprile e’ una data fondamentale per la storia moderna del nostro Paese, è l’inizio di una serie di passaggi che stanno alla base della nostra democrazia e della nostra convivenza: ricordiamo oggi il sacrificio delle decine di migliaia di persone, di militari, partigiani, donne, uomini, ragazzi, deportati, militari che vollero conservare la dignità di cittadini del nostro Paese, perdendo anche la vita per la libertà, per ridare all'Italia la sua dignità.
Questa è una parte della nostra storia. E’ la cronaca dell’epilogo di una tragedia che ha segnato con dolore profondo la nostra Nazione l’Italia e il mondo intero e che costringe noi tutti, ancor oggi, ad una riflessione comune sugli orrori della guerra e sulle immani sofferenze patite dalla popolazione civile. Bisogna tornare a parlare della guerra e del devastante impatto che ha sulle generazioni.
Non abbiamo imparato: la guerra è sempre presente nel mondo non è mai finita. E allora di cosa ci siamo dimenticati?
Si dice che i giovani non conoscono la storia e i valori perché non hanno conosciuto la guerra ma siamo tutti noi che ci siamo disinteressati che non abbiamo educato o non siamo stati educati a riconoscere che la libertà è poter pensare diversamente, discutere, dibattere. Tutt’oggi ancora si assiste al ritorno del pensiero unico. Idealismo e individualismo dittatoriale sono ideologie piu’ affascinanti di chi ti insegna a pensare con la tua testa e a metterti al servizio del prossimo. Dobbiamo essere capaci di ammettere che è piu’ facile voltare la faccia da un'altra parte o stare fermi, immobili piuttosto che affrontare il decadimento dei valori della democrazia e della libertà. Ma puntuale arriva il 25 aprile. Questa data deve essere pungolo di risveglio costruttivo. Facciamo in modo che i nostri caduti ci risveglino ogni giorno che ogni nostro gesto e pensiero sia pervaso dal ricordo del loro sacrificio.
Ricordiamo ogni giorno chi ha dato la vita perché oggi noi si possa vivere liberi.
L’Articolo 11 della Costituzione Italiana recita: l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; da queste parole che sono state scritte anche con il sacrificio dei nostri soldati caduti o dispersi
Casiraghi Ambrogio, Colombo Attilio, Crippa Carlo, Stucchi Annibale, Biella Pietro, Biffi Lorenzo, Brambilla Luigi, Brioschi Ferdinando, Cantù Egidio, Cantù Ernesto, Casiraghi Angelo, Casiraghi Giuseppe, Colnago Gilio, Colzani Giovanni, Dosso Carlo, Leoni Luigi, Leoni Mario, Mattavelli Umberto, Perego Luigi, Perego Mario, Ravanelli Giuseppe, Sironi Alessandro, Stucchi Edoardo, Stucchi Luigi, Mattavelli Angelo deportato civile, Rigamonti Agata vittima civile
ne esca rafforzata la consapevolezza del valore inestimabile della pace, che ciascuno di noi è chiamato ancor oggi a difendere attraverso il dialogo, il rispetto reciproco, la tolleranza.
Di queste persone dobbiamo raccontare ai nostri giovani e farne memoria.
Come possiamo essere noi quelli che pretendono che i giovani capiscano il valore della vita il valore di tante persone che hanno dato la loro vita per salvarne altre quando per fermare una guerra armiamo uomini per combattere altri uomini. Oggi si ricordano i nostri morti i nostri eroi. Preghiamo per loro ma non prendiamoli piu' in giro. Basta Guerre, il 25 aprile del 1945 come la storia ci insegna il popolo Italiano, oppresso dal fascismo e stremato dalla guerra, è insorto. L’ha fatto. Ha trovato la forza è stato capace 73 anni fa di fermare la guerra insegnandoci a coltivare e fare crescere il valore della pace.Loro e migliaia di persone ancora oggi sono vittime di questo voltarsi dall'altra parte…
Viva l’Italia.
Cimitero Comunale di Sulbiate, 25 aprile 2018
Il Sindaco
Della Torre Carla Alfonsa
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